Vorrei dirvi due parole a conclusione di questi anni trascorsi insieme.
Spero che, al di là degli alti bassi che sempre ci sono nella vita, abbiate passato delle ore serene in questo edificio, in questa aula.
Spero che, al di là del Leopardi, del Manzoni, del Mazzini e di Dante, io sia riuscita a trasmettevi l'importanza di essere giusti, coerenti e onesti nella vostra vita.
Non sono ancora tanto vecchia da considerare la giustizia, la coerenza e l'onestà come obiettivi facili da raggiungere. Anzi, ricordo ancora molto nitidamente come ci si sente ad essere adolescenti.
Quando ha quell'età lì, sei costantemente "alla ricerca" di qualcosa; di te, di definirti, di autoaffermarti, di essere come gli altri ma allo stesso tempo di distinguerti.
Pensi che questa ricerca finirà non appena finirà questo periodo. Alcune volte vorresti svegliarti avendo già 20 anni.
La verità è che, come ha detto qualcuno, non importante la meta quanto il viaggio; è importante come io affronto il viaggio, se lo subisco o se mi adatto alle difficoltà diventando ogni giorno più forte. Ogni giorno una persona migliore.
E "migliore" non significa "perfetta" come i social e la televisione vorrebbero farvi credere. "Migliore" significa avere un atteggiamento positivo nei confronti della vita, curioso, aperto, onesto, rispettoso della diversità degli altri, indulgente nei confronti delle proprie e delle altrui debolezze.
So che non è facile. Lo capisco e vi capisco. Ma non bisogna mai smettere di provarci.
Vi auguro di affrontare a testa alta la vita, di alzarvi ogni mattina di guardarvi allo specchio e di essere soddisfatti dell'uomo o della donna che siete diventati.
Vi auguro di svegliarvi di poter alimentare la vostra passione ogni giorno, avendo la fortuna di farne il vostro lavoro.
Vi auguro, in una parola, di essere felici.
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