L’anno scolastico 2019/2020 è stato uno di quelli che difficilmente potremo dimenticare.
All’inizio dell’emergenza sanitaria, causata dalla pandemia di Covid-19, molti hanno pensato che sarebbe stata una situazione transitoria e che presto sarebbe tornato tutto come prima.
Da ormai un anno, ormai, abbiamo preso dimestichezza con igienizzanti, mascherine e distanziamento sociale e quel “prima” appare ogni giorno un po’ più sbiadito nella nostra memoria. Come ha avuto modo di scrivere A. Baricco, però, forse era proprio Quel che stavamo cercando e spetta a noi ripartire da questo presente sgangherato per immaginare un “dopo” decisamente migliore.
Ecco perché ho voluto pubblicare questo volumetto. Esso contiene testi e immagini composti dai “miei” alunni, intendendo con quel “miei” la responsabilità educativa che ho sempre sentito nei loro confronti.
Gli eleborati sono suddivisi in due parti. Nella prima ci sono poesie, accompagnate da illustrazioni, scritte durante un laboratorio svolto in classe. Nella seconda, ci sono delle “canzoni rap” che hanno composto nel periodo di isolamento a casa.
Per entrambe le attività non ho imposto particolari vincoli poiché ho sempre inteso la poesia come luogo privilegiato per l’espressione libera di emozioni e sentimenti.
Il mio intento originario era soltanto quello di permettere ad ognuno di loro di trovare un luogo in cui condividere un frammento del proprio io.
Alla fine, mi sono ritrovata con un mucchio di meraviglia fra le mani.
Ho pensato che non poteva finire tutto dentro un cassetto polveroso. Quindi ho sentito il dovere di raccogliere e custodire; di testimoniare che la scuola che viviamo ogni giorno è fatta soprattutto di questi momenti. In barba a chi dipinge gli adolescenti come una generazione senza anima.
Sono, invece, pieni di parole. Sono forme e immagini tutte diverse.
Commenti
Posta un commento