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Italiana

  Ci sono incontri che avvengono in luoghi inaspettati. Mille volte ho provato a candidare la mia scuola alle iniziative "Incontra uno scrittore" e "Adotta uno scrittore", promossa dal Salone Internazionale del libro di Torino, senza ottenere lo sperato successo. E invece, ieri, qui, a 1.065 km da Torino ho avuto il piacere e la gioia di poter condividere con i miei studenti due bellissime e interessanti ore trascorse a dialogare con Giuseppe Catozzella. L'incontro è stato reso possibile dall'Istituto Italiano di cultura di Bratislava ed è stato inserito nell'ambito della promozione dell'ultimo libro dello scrittore, Italiana . Infatti il romanzo è stato tradotto in slovacco e pubblicato col titolo Talianka . Si tratta della storia, sconosciuta ai più, di Maria Oliverio, una brigantessa che ha addirittura guidato un gruppo di briganti nel Sud dell'Italia post-unitaria, prima di essere arrestata e di concludere la sua vita in modo misterioso.  L&#
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Un viaggio a Narnia

  E all'improvviso mi trovavo a Narnia. Non avevo attraversato i cappotti spessi nell'armadio. Ci ero arrivata in modo molto meno poetico, ma ero lì. I rami gravati dalla leggerezza della neve, i suoni lontani anni luce, i sentieri appena percepibili fra i tronchi austeri e maestosi nel bosco. Veniva giù soffice e delicata. A batuffoli.  Nel silenzio profondo e lirico, solo il mastichìo degli stivali sulla strada ghiacciata. Lentamente, dalle quinte del bosco sbuca una figura. Non cammina, ondeggia. I miei occhi miopi diventano fessure per capirci meglio qualcosa. Non è un fauno, non è un centauro. Si avvicina ancora un po'. Le braccia non ciondolano lungo il corpo ma proseguono dritte, fino a toccare terra. Continua ad avvicinarsi, è a qualche metro da me. "Dobré ráno" mi dice. Mi ha salutato. Buongiorno, o meglio, buon mattino. Lo guardo bene: è un atleta di sci di fondo.  E mi ricordo che mi trovo a Bratislava. Sono arrivata da più di un anno. Vivo e lavoro qui

L'acrostico e la Costituzione

  È trascorso tanto tempo da quando ho scattato queste fotografie. Quasi due anni. Le scorro con tanto affetto e con tanta gioia. Ci ho messo due anni per ricominciare a scrivere. A scrivermi. Cosa ho fatto in questi due anni? Ne parlerò in un altro post. Adesso no. Ho voglia di ricordare. Ho voglia di pensare a quelle belle mattine di fine anno scolastico, in cui attraverso le parole cristalline della Costituzione abbiamo parlato di cosa significa essere italiani, abbiamo scoperto che abbiamo diritti e doveri. Abbiamo imparato che la nostra Costituzione, modestamente, è la più bella del mondo e, sebbene sia passato tanto tempo, le rughe la impreziosiscono e la rendono ancora più affascinante. L'abbiamo voluta celebrare, dunque. Come. Come sappiamo fare noi piccoli. Abbiamo preso materiale da riciclo, come il cartone che si trova al supermercato e che viene usato per dividere le casse di minerale, poi pennarelli e tempere, matite e gomme. E abbiamo scelto. Una parola. Una sola. Che

Letture

  Qualche giorno fa, avevo in programma di fare una bella passeggiata in centro per raggiungere a piedi il museo archeologico A. Salinas, fra le cui stanze ho trascorso la mia gioventù nutrendo gli occhi e l'anima delle meraviglie del passato. Purtroppo la temperatura rovente mi ha costretto a cambiare itinerario e a rifugiarmi in un altro dei miei luoghi preferiti, una libreria. Gironzolando fra gli scaffali e perdendo la cognizione del tempo, mi sono imbattuta in questo libro di antropologia e l'ho acquistato, aggiungendolo alle mie già numerose letture di questa estate del 2021. Credo che non ci sia modo migliore di impiegare i giorni di pausa dal lavoro e che sia necessario trasferire questa attitudine anche agli studenti. Pagina dopo pagina, mi sono addentrata nelle riflessioni dell'autore il quale ha trascorso parte della sua vita fra le genti delle tribù africane, studiandone gli usi, i costumi, i riti, le dinamiche sociali. Attraverso questa osservazione è riuscito,

Giugno 11, 2021

  Vorrei dirvi due parole a conclusione di questi anni trascorsi insieme. Spero che, al di là degli alti bassi che sempre ci sono nella vita, abbiate passato delle ore serene in questo edificio, in questa aula. Spero che, al di là del Leopardi, del Manzoni, del Mazzini e di Dante, io sia riuscita a trasmettevi l'importanza di essere giusti, coerenti e onesti nella vostra vita. Non sono ancora tanto vecchia da considerare la giustizia, la coerenza e l'onestà come obiettivi facili da raggiungere. Anzi, ricordo ancora molto nitidamente come ci si sente ad essere adolescenti. Quando ha quell'età lì, sei costantemente "alla ricerca" di qualcosa; di te, di definirti, di autoaffermarti, di essere come gli altri ma allo stesso tempo di distinguerti. Pensi che questa ricerca finirà non appena finirà questo periodo. Alcune volte vorresti svegliarti avendo già 20 anni. La verità è che, come ha detto qualcuno, non importante la meta quanto il viaggio; è importante come io aff

Rime in Seconda

    L’anno scolastico 2019/2020 è stato uno di quelli che difficilmente potremo dimenticare. All’inizio dell’emergenza sanitaria, causata dalla pandemia di Covid-19, molti hanno pensato che sarebbe stata una situazione transitoria e che presto sarebbe tornato tutto come prima. Da ormai un anno, ormai, abbiamo preso dimestichezza con igienizzanti, mascherine e distanziamento sociale e quel “prima” appare ogni giorno un po’ più sbiadito nella nostra memoria. Come ha avuto modo di scrivere A. Baricco, però, forse era proprio Quel che stavamo cercando e spetta a noi ripartire da questo presente sgangherato per immaginare un “dopo” decisamente migliore. Ecco perché ho voluto pubblicare questo volumetto. Esso contiene testi e immagini composti dai “miei” alunni, intendendo con quel “miei” la responsabilità educativa che ho sempre sentito nei loro confronti. Gli eleborati sono suddivisi in due parti. Nella prima ci sono poesie, accompagnate da illustrazioni, scritte durante un labo

Ti faccio un plastico

    Chi ha detto che studiare i grafici è noioso? Basta maneggiarli nel modo corretto. E per maneggiare intendo proprio mettere le mani dentro ai numeri e farci dei lavori. Creare, fare, modellare. Non solo guardare e teorizzare. Noi l'abbiamo fatto, ecco come. Ogni alunno ha cercato su internet i dati relativi alla popolazione di ogni capitale di una selezione di stati del continente americano e li ha riporati su unFoglio Google. I dati sono stati trasformati in un grafico bidimensionale virtuale, grazie all'aposita funzione presente in Fogli Google. Questo ha permesso di lavorare anche sul concetto di "scala" e di "proporzione".   Abbiamo trasformato i numeri del grafico in centimetri e, grazie all'aiuto della collega di tecnologia (presente in classe per quest'anno scolastico come collega di sostegno), ogni alunno ha creato un parlallelepipedo per ciascuna capitale. Sono stati scelti tre colori diversi per il Nord, il Centro e il Sud America, onde